Come si diventa traduttore

Quella del traduttore, innanzitutto, oggi è una professione sempre più richiesta in un mondo iper-globalizzato dove quasi tutti conoscono l’inglese, ma ci sono tante altre lingue emergenti: arabo, cinese, russo, portoghese e via dicendo sono alcuni fra gli idiomi che vengono sempre più parlati, per lavoro e non solo.

Avere dei buoni traduttori che abbiano competenze magari anche in queste lingue è davvero fondamentale in ogni ambito: dai tribunali al business, dalla scrittura all’accoglienza. 

Per poter diventare traduttore, in genere il percorso classico chiede la laurea e la conoscenza di due o più lingue straniere. 

Se il vostro sogno è sempre stato quello di diventare dei traduttori, allora è bene capire quale è il percorso che bisogna seguire per diventare professionisti in questo settore. 

Il lavoro del traduttore è estremamente affascinante, non si tratta infatti solo di tradurre una lingua in un’altra ma anche di prendersi cura delle sue sfumature, dei concetti e del tono, e delle mille meraviglie che un linguaggio può nascondere. 

Se il vostro sogno nel cassetto è diventare un traduttore, allora è ben sapere che, per un mestiere simile, è bene partire sin dalla scuola. 

Se possibile, già la scuola superiore dovrebbe essere un linguistico, per cominciare a conoscere le basi di almeno 2-3 lingue e per poter così essere avvantaggiati una volta che si comincerà a frequentare l’università. 

Proprio all’università è bene fare una scelta netta. Una persona che vuol diventare un traduttore, allora dovrebbe iscriversi al corso di laurea in Scienze della Mediazione Linguistica, e poi frequentare la specialistica in traduzione. Oltre alla laurea in scienze della mediazione linguistica, è anche possibile essere laureati in lingue e letterature straniere. 

Per una persona che voglia fare il traduttore, sarebbe bene frequentare un periodo di studio all’estero, magari per l’Erasmus o la tesi, o ancora frequentare direttamente la laurea specialistica all’estero per diventare estremamente ferrati almeno in una lingua. 

Non ho fatto l’università ad hoc: come divento traduttore?

Non tutti già dopo l’esame di maturità hanno ben preciso e chiaro quale sarà il loro futuro lavorativo. Se dopo la maturità vi siete iscritti ad un corso universitario che non aveva nulla a che vedere con lingue, o non vi siete mai laureati, potete comunque seguire una formazione per diventa traduttore.

Ci sono diversi corsi (se non ci si vuole iscrivere all’Università troppo tardi) come ad esempio corsi di traduzione editoriale e non solo, che possono aiutare ad inserirsi nel mondo della traduzione (purché si abbia una buona base linguistica). 

Fare tanta esperienza (e anche volontariato)

Terminata la formazione, niente è più importante dell’esperienza per cominciare a tenersi aperta qualche porta nel mondo del lavoro. 

L’idea perfetta è cominciare un tirocinio come traduttore, anche gratuito se non si trova altro, per cominciare a confrontarsi con gli strumenti, i ritmi e la realtà che un traduttore si trova di fronte tutti i giorni. 

Può essere una buona idea, se non si trova lavoro, cominciare come volontari ad esempio come traduttori nei centri d’accoglienza per immigrati, per ONLUS, associazioni che si occupano di volontariato. Fa sempre bene al cv dimostrare buona volontà ed attenzione per l’altro, anche nei periodi in cui non si trova lavoro. 

Fate sempre formazione e partecipate agli eventi dedicati ai traduttori in Italia ed all’estero, per tenervi sempre allenati ma anche per dimostrare che il vostro non è solo un lavoro ma una vera passione per le lingue e per la traduzione. 

Un consiglio: specializzatevi in un settore (ad esempio, arabo legale, cinese legale, etc.) per poter essere ancora più competitivi su un mercato del lavoro che per sua natura è già competitivo.