Come mai alcuni siti web subiscono delle penalizzazioni da parte di Google?
In questo articolo, grazie all’aiuto di Francesco Russo, vedremo cosa sono le penalizzazioni manuali e quelle algoritmiche, che Google applica a tutti quei siti web che trasgrediscono le sue direttive e come evitare ed, eventualmente, uscire da eventuali penalizzazioni da cui si è stati colpiti.
Penalizzazioni Google, cosa sono esattamente?
Table of Contents
Le penalizzazioni di Google sono una conseguenza dannosa che viene imposta sia sul posizionamento, sia sulla visibiltà che un sito web ha nella SERP di Google, penalizzazioni che arrivano soprattutto quando non sono seguite le linee guida del motore di ricerca, utilizzando tecniche SEO non corrette, ma anche conseguenze di nuovi aggiornamenti degli algoritmi di Google.
Le penalizzazioni possono essere di tipo manuale e di tipo algoritmico:
- le penalizzazioni manuali sono individuate dal team di specilisti di Google che analizzano manualmente i siti web in rete e, all’occorrenza, se il sito web ha violato le linee guida, assegnano le penalizzazioni necessarie.
- Le penalizzazioni algoritmiche vengono definite in modo automatico dagli algoritmi di Google e, in particolare, dal loro aggiornamento. Questi algoritmi hanno il compito di verificare la qualità dei vari siti web su due fronti: contenuti e link che puntano, da pagine esterne, alle pagine del nostro sito web.
I due algoritmi, croce e delizia per chi si occupa di ottimizzazione SEO, sono i famosissimi “Panda” e “Pinguin”: - Google Panda è l’algoritmo che controlla la qualità dei contenuti del sito web, ad esempio se un sito web presenta contenuti duplicati o di scarsa qualità (generati in modo automatico, troppo scarni, ecc…).
- Google Pinguin controlla la qualità dei link, ad esempio se un sito web ha link manipolati o backlink di cattiva qualità (attenzione quindi a chi si occupa di link building).
Evitare e uscire dalle penalizzazioni di Google: è possibile?
Quando un sito web viene penalizzato manualmente, arriva una notifica sulla Google Search Console, in genere viene inviato un messaggio in cui viene descritto il tipo di penalizzazione e può riguardare sia una pagina, sia l’intero sito web. Per ciascuna penalizzazione, viene suggerito anche il modo per porvi rimedio e, una volta che abbiamo ripulito il sito web, possiamo richiedere una nuova revisione attraverso una richiesta inviata a Google per far sì che il nostro sito web sia rivalutato manualmente ed, eventualmente, sia revocata la penalizzazione.
Fra le azioni manuali ricordiamo: spam generato su forum e commenti, link innaturali che puntano al nostro sito web, contenuti duplicati o scarni, keyword stuffing (uso eccessivo della keywords), immagini compromesse. Le penalizzazioni di tipo manuale possono essere anche più di una.
Vediamo quali accorgimenti utilizzare per evitare di essere colpiti da questo tipo di penalizzaioni: eliminare backlink di cattiva qualità, pubblicare contenuti utili, esaustivi e originali, per evitare lo spam generato dagli utenti, può essere utile, in WordPress, utilizzare il tool antispam “Akismet”.
Per poter, invece, uscire da una penalizzazione “Panda”, bisogna pulire il sito web dai contenuti di scarsa qualità utilizzando contenuti 100% originali, non copiati, scritti per l’utente (quindi informativi e utili), Google fornisce delle direttive per verificare che i contenuti siano in linea con le proprie linee guida, ad esempio suggerisce di verificare: che non si tratti di contenuto duplicato, che sia corretto da un punto di vista grammaticale, che le traduzioni siano fatte con cura, ecc…
Per non incorrerre in penalizzazioni derivanti dall’algoritmo “Pinguin”, bisogna evitare di: eccedere con link commerciali (ad esempio quelli di affiliazione), abbondare con scambi di link (tipo guest post), inserire backlink di scarsa qualità. Se si è stati penalizzati bisogna eliminare i link manipolati e innaturali sia manualmente, sia con l’uso di tools specifici (come ad esempio “Google disawov tool”, che si trova nella Search Console e serve ad avvertire gli algoritmi, a non considerare determinati baklink, in fase di valutazione del nostro sito web).
Per evitare le penalizzazioni di Google, oltre a tutti questi aspetti, bisogna anche accertarsi che, la struttura del sito sia pulita, ordinata e scansionabile facilmente dal crawler di Google e agevolmente fruibile da parte degli utenti. Se si crea una struttura ordinata, di solito a struttura piramidale (home page con link verso sezioni principali che a loro volta avranno collegamenti con le sotto-sezioni) gli utenti potranno trovare intuitivamente i contenuti del sito a cui sono più interessati e i motori di ricerca potranno riuscire a comprendere quali siano gli argomenti del sito web e la loro priorità gerarchica, inoltre, per comunicare a Google come sono strutturati i contenuti e a migliorarne la scansione, sarà utile creare il file robots.txt e la sitemap del sito web che si dovrà segnalare a Google attraverso la Google Search Console.
Strumenti per verificare penalizzazioni
Per poter verificare che il sito web sia stato o possa essere colpito da penalizzazioni, possiamo usare dei tools per controllare: contenuti, struttura del sito web, backlink. Ecco quali sono:
- Google Search Console
E’ un ottimo strumento per individuare e rimuovere diversi tipi di errori: contenuti duplicati, link scorretti, sitemap, datti non corretti, ecc… - Screaming Frog
Permette la scansione di un determinato sito web, infatti basta inserire il nome del dominio e possiamo avere risultati su: contenuti duplicati, link non funzionanti, anchor text scorretti, description e intestazioni, ecc… - Copyscape
Questo strumento offre la possibilità di trovare contenuto duplicato su internet.
Esistono tanti altri tools che aiutano a verificare la salute del proprio sito web, questi sono solo alcuni.