Oh no, un’altra volta! Sei fuori casa, attendevi quel documento tramite mail, e il tuo smartphone… ti abbandona sul più bello? Eppure ricordavi di averlo caricato ben benino non molte ore fa, prima di metterti a chattare con i tuoi amici, leggere le news ultima ora, scattare qualche foto ai bei balconi del centro storico, scrivere una recensione per la caffetteria dove hai consumato lo spuntino pomeridiano… e adesso, il tuo cellulare s’è preso il suo meritato riposo. Senza preavviso, o meglio, hai riposto troppa fiducia in quel trenta per cento di carica residua, pensando di farla franca; ed invece, senza neanche accorgertene, è sfumata a tempo di record. Non sai spiegarti come mai il tuo cellulare continui a consumare sempre più velocemente energia; e cominci a pensare che la batteria, per quanto non particolarmente datata, sia ormai nella fase del tramonto. Ecco perché ti ritrovi a ricaricarla più volte nella stessa giornata.
Ma ci sarà un modo per aumentare la durata della batteria?
Piccole strategie per limitare i consumi del cellulare
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In effetti ci sarebbe. Anzi, ci sarebbero più modi, in realtà. In buona parte si tratta di diminuire i consumi del tuo smartphone, perché, anche se non ne siamo molto consapevoli, il cellulare continua a spendere energia anche quando non lo stiamo usando; impegnato a mantenere attivi servizi non propriamente necessari. Vediamo ora di cosa si tratta.
In primo luogo, basterebbe spegnere le tante applicazioni rimaste attive dopo il nostro ultimo utilizzo, per contenere il consumo energetico del cellulare. Del resto, questo è un classico: saltando di app in app, scordiamo di chiuderle, con il risultato di lasciarle operare sottotraccia, anche solo per l’intercettazione di semplici aggiornamenti.
Inoltre, la stessa spasmodica ricerca del segnale in località poco “coperte”, comporta un veloce consumo della carica elettrica.
Sulla stessa linea, eliminare, anche solo per breve tempo, alcune opzioni, permetterebbe di salvare energia: come ad esempio quella di geo-localizzazione o la stessa connessione. Riflettendo bene sulle tante opzioni messe a disposizione dallo smartphone, eternamente in azione, ci si renderà conto di quante esse siano; di modo da poterle individuare e limitare personalmente.
Altri stratagemmi consistono nell’eliminazione di app poco utili, usate raramente o per nulla. Lo screen dello smartphone pullula di applicazioni percepite utili; quando in realtà utilizzate solo in numero limitato, con frequenza. Oltre ad occupare memoria – neanche questa così generosa – della scheda principale, le varie applicazioni hanno il loro peso per la povera batteria. Ragion per cui, perché non sbarazzarcene?
Nondimeno, mettere da parte il cellulare, chiuderlo nello zaino o mollarlo sul comodino, concederebbe riposo ad oggetto e possessore; fino a spegnerlo per un più o meno breve – in base a personali impegni – lasso di tempo: questa semplice azione contribuirà ad estendere la durata della batteria (e far godere del proprio tempo).
Quando e come ricaricare la batteria: evitare gli estremi
Continuando, prima di introdurre un tema di diversa natura – non basato sul risparmio, ma sulla disponibilità di carica additiva –, è utile aggiungere un’altra nota. In sostanza, si vuol sottolineare come sia preferibile mantenere il più possibile la percentuale di carica della batteria a livelli medi (tra il 30-70%), senza superarne i due limiti. A livelli medi, la batteria lavorerà senza inutile stress, super-lavoro; scaricandosi più lentamente. Di conseguenza, sarà opportuno rialimentare il telefonino prima di scaricarlo troppo, e mai fino a completa ricarica.
Sull’altro fronte: assicurarsi un plus di carica.Il Power Bank
Come già anticipato, una volta guardato a metodi di contenimento consumi, ci si accinge ad illustrare la funzione del power bank con l’aiuto di alcuni consigli da Power Bank Affidabile. Sorta di batteria di scorta o carica-batterie portatile, il power bank è uno strumento di piccole dimensioni, adatto a viaggiare con noi, nella borsa; pronto a ricaricare lo smartphone quando necessario; ma, soprattutto, in assenza di una rete di distribuzione fissa. Quindi, avendo cura di avere con sé anche l’apposito cavo USB (ponte fra power bank e cellulare), la trasferta non coglierà di sorpresa la disponibilità delle attività su smartphone.
Modalità d’utilizzo e unità di misura
L’utilizzo del nuovo strumento è alquanto semplice: l’accumulatore di energia viene inizialmente caricato ad una normale rete fissa, per il tempo necessario. Un modello dalla modesta capacità elettrica richiede un paio d’ore per rifornirsi. Il milliampereora (MAh) esprime l’unità di misura di riferimento, sia per power bank che per batteria del cellulare.
Il carica batteria in questione potrà contenere carica sufficiente ad alimentare il cellulare per più di una volta; quindi, occorrerà acquistare un dispositivo di buona capacità, rispetto a quella del telefonino. Ma nel fare questo, si dovrà ricordare come il power bank possa disperdere, fisiologicamente, parte della sua carica massima durante il funzionamento; riducendone lo stock per lo smartphone collegato.