Le auto elettriche sono la risposta a una mobilità più sostenibile e consentono numerosi benefici anche in termini economici e di guidabilità.
Comunemente quando si volge lo sguardo al futuro del mondo automotive, si identificano i veicoli elettrici come una innovazione permanente che avrà un’evoluzione tecnologica sempre più avanzata.
Ma le auto elettriche sono davvero la soluzione alla mobilità del futuro?
I punti critici sul futuro delle auto elettriche
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La circolazione dei veicoli elettrici è in aumento. Questo probabilmente è favorito dalla crescente sensibilizzazione dei consumatori sulle tematiche ambientali, dalla volontà di essere innovativi e di ridurre anche i costi di gestione e manutenzione dell’auto.
Anche le politiche governative e le direttive comunitarie sembrano incentivarne l’acquisto e la diffusione.
Infatti, le case automobilistiche hanno dovuto rapidamente variare i propri piani di sviluppo e orientarli verso una produzione che in futuro sarà al 100% elettrica.
Questi fattori probabilmente sembrano porre le basi alla mobilità del futuro. Tuttavia, sono ancora molte le perplessità che i veicoli a batteria ricaricabile possono destare.
Criticità ambientali
Come noto, i veicoli elettrici consentono la circolazione senza produrre emissioni di CO₂, dirette responsabili del surriscaldamento globale.
Si tratta, quindi, di un fattore che potrebbe apparentemente rappresentare un punto di forza distintivo, ma è opportuno effettuare alcune considerazioni a riguardo.
Le automobili elettriche sono alimentate da un motore elettrico che riceve l’energia necessaria al moto da una batteria agli ioni di litio.
In questo caso, a differenza dei veicoli tradizionali alimentati da combustibili fossili, per generare il moto non è richiesta la combustione del petrolio. È proprio la combustione che genera emissioni di anidride carbonica e di altre sostanze inquinanti, dannose per l’uomo e per l’ambiente.
Tuttavia, potrebbe essere opportuno fare un passo indietro e domandarsi, a questo punto, quale sia la fonte di produzione dell’energia che consente di far muovere i veicoli elettrici.
L’elettricità prodotta, infatti, può essere ricavata da fonti rinnovabili, come energia solare, eolica, idroelettrica, geotermica, energia da gas di discarica, etc.
Queste fonti di alimentazione rappresentano realmente una soluzione ecologica e sostenibile nel tempo, che permette di abbatte le emissioni e utilizzare risorse naturalmente rigenerabili.
Tuttavia, l’alternativa più diffusa per la produzione di energia è data dalla combustione di sostanze fossili, come idrocarburi e carbone.
Infatti, a livello globale solo il 26% della produzione elettrica è generata da fonti rinnovabili.
È chiaro, quindi, che i tentativi di ridurre il proprio impatto ambientale con l’acquisto di un veicolo elettrico, non possono avere del tutto successo.
Un’ulteriore criticità è rappresentata dalla batteria elettrica e dal suo smaltimento.
Infatti, ad oggi i veicoli elettrici prodotti sono ancora relativamente pochi rispetto a quelli con motore termico in circolazione.
Quando in futuro i numeri aumenteranno, emergerà, quindi, il problema relativo allo smaltimento di milioni, se non miliardi di batterie elettriche che negli anni si accumuleranno.
Attualmente sembra essere molto più facile riciclare le tradizionali batterie con piombo e acido, piuttosto che le batterie agli ioni di litio usate come propulsori nelle auto elettriche.
Anche in questo caso, quindi, in futuro l’elettrico potrebbe non rappresentare una soluzione idonea a ridurre l’impatto ambientale.
Quali alternative?
Per quanto riguarda la tutela ambientale, la promessa dell’elettrico non sempre è mantenuta.
Per questa ragione, sostituire l’auto tradizionale con una elettrica, talvolta può non rappresentare la soluzione ideale. Occorre considerare piuttosto la scelta di alternative che potrebbero davvero rivoluzionare il modo di vivere la mobilità.
Il carsharing ne è un valido esempio, già ai giorni nostri. L’idea alla base consente di sfruttare la comodità dell’automobile, pur non dovendola acquistare. Il servizio viene concesso da parte di aziende proprietarie delle flotte di automobili, come ad esempio Enjoy, di proprietà dell’azienda Eni.
Questo permette un risparmio in termini economici, ma si rivela, inoltre, una valida soluzione per ridurre la produzione di rifiuti delle componenti meccaniche e il complesso smaltimento della batteria.
La logica è semplice: meno automobili vengono acquistate, meno rifiuti vengono generati nel tempo.
Infine, sono molti i trend sempre più diffusi in tema di mobilità urbana, la cui lettura può essere approfondita consultando il magazine online Automotive-news.
Essi sono rivolti alla riduzione dei trasporti in automobile, per prediligere quelli con mezzi alternativi.
Infatti, nel futuro potrebbero essere sempre di più le persone che sceglieranno quotidianamente di spostarsi in bicicletta, in monopattino elettrico oppure con i mezzi pubblici.
Le innovazioni potrebbero orientarsi allo sviluppo di tecnologie all’avanguardia per questi mezzi e rappresentare un incentivo al loro utilizzo, come già avviene in diversi Paesi europei.
Talvolta, infatti, la scelta più sostenibile nel tempo potrebbe essere proprio quella di ridurre anziché sostituire.